giovedì 5 settembre 2013

Il balletto dei numeri sulle "pensioni d'oro"


di Achille Nobiloni

Pensioni “d’oro”, d’argento, di bronzo, di …, vabbè fermiamoci qui!
Le uniche cose certe a proposito delle pensioni sono che sarà sempre più lungo, difficile e faticoso averle, che saranno sempre più basse e che il loro adeguamento al carovita sarà sempre più contenuto o forse addirittura nullo.
Quando però se ne parla, o se ne scrive sui social network come poco fa dopo gli interventi di Capezzone e Fassina a VirusRai2 la trasmissione televisiva di Nicola Porro, lo si fa un po’ a casaccio, senza un’adeguata cognizione di causa, e può succedere, come in effetti si è letto sul web, che le pensioni da 90.000 euro l’anno diventino da 90.000 euro al mese e si sostenga che a percepirle sarebbero addirittura 30.000 persone con un costo complessivo di 34 miliardi l’anno!!
Ovvio che in un clima pesante come l’attuale ogni privilegio ingiustificato risulti particolarmente odioso e suscettibile quindi di creare notevoli tensioni sociali. Per questo motivo, prima ancora di andare a discutere di quand’è che una pensione possa definirsi “d’oro” o d’argento, sarebbe importante potersi confrontare tutti sugli stessi dati di partenza. Partendo da questa circostanza oggettiva e indispensabile ognuno potrebbe poi dire la sua sulle pensioni “d’oro” o “d’argento”, su quanto potrebbe essere giusto tagliare le prime o le seconde e dire in che modo ottenere un’equa diversificazione degli assegni.
Eh si perché se durante l’attività lavorativa si convive con stipendi molto diversi fra loro sarebbe poi difficile da spiegare se alla fine le pensioni dovessero risultare tutte uguali e livellate verso il basso.
Proprio per ragionare su un dato di partenza oggettivo e condiviso, ecco di seguito i dati sulle pensioni lorde mensili forniti dall’INPS e pubblicati dal Sole24Ore il 28 agosto scorso.
Dalla tabella risulta che solo 550 persone hanno una pensione lorda di oltre 20.000 euro al mese, con un’incidenza complessiva di 186 milioni di euro su un totale annuo di 270 miliardi e mezzo, 246 dei quali impiegati per pagare pensioni lorde fino a 3.850 euro al mese a 16 milioni186 mila pensionati su un totale di 16 milioni 533 mila.
E così alla fine può essere anche utile scoprire che i 34 miliardi citati all’inizio non servivano per pagare pensioni da 90.000 euro al mese a 30.000 persone, come letto sui social networks dopo il duello Capezzone-Fassina in casa Porro a VirusRai2, ma servono invece per pagare pensioni comprese fra i 3.850 e i 20.000 euro lordi al mese a un totale di 347.000 persone.

Fonte: Il Sole24Ore del 28 agosto 2013

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